Il petrolio

Energia da fonti non rinnovabili

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E' un combustibile fossile che si è formato in seguito alla decomposizione di residui organici, che si sono accumulati sotto la crosta terrestre o nei fondali marini.

Dall'inizio del '900 ha gradatamente sostituito il carbone fino a diventare, nel corso degli anni, la fonte energetica più utilizzata nei paesi industrializzati in quanto di facile:

  • estrazione;
  • trasporto;
  • utilizzo.

Le riserve di questa fonte, però, sono concentrate solo in alcuni Paesi: il Medio Oriente ne possiede il 65%, mentre l'Europa raggiunge solo il 2%.

Nonostante ciò quest'ultima consuma ogni anno il 22% della produzione mondiale e, dovendo sottostare ai prezzi fissati dai Paesi Arabi, tutto ciò crea da sempre forti tensioni politiche e internazionali.

Il petrolio comunque è in via di esaurimento: se verranno mantenuti invariati gli attuali consumi annuali e, se non verranno scoperti ulteriori giacimenti, le riserve si esauriranno tra circa 50 anni.

Attraverso la lavorazione del petrolio si possono ottenere molti prodotti:

  • alcuni dei più diffusi combustibili;
  • le materie plastiche utilizzate dall'uomo;
  • le fibre sintetiche;
  • il catrame.

 

Il petrolio, pur essendo una fonte energetica molto importante, ha il grande svantaggio di essere altamente inquinante:

  1. La combustione del petrolio produce emissioni (ossido di azoto, ossido di zolfo e anidride carbonica) che inquinano l'aria e danneggiano l'ambiente.
  2. Se durante la navigazione delle petroliere si verificano degli incidenti, il petrolio che fuoriesce dai serbatoi può provocare gravi danni agli ecosistemi marini e ai litorali.

 

I consumi del petrolio, nel nostro Paese, sono attribuibili soprattutto:

  • al settore dei trasporti;
  • alla produzione di energia elettrica attraverso le centrali termoelettriche.

 

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