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Martin Jetpack. Immagina uno scafandro volante che indossi come uno zaino e ti trasforma in… elicottero umano! Forse l’idea non vi sconvolge, visto che di aggeggi simili ne avrete visti a decine nei film di fantascienza, ma questa è realtà. O almeno così assicura Glenn Martin, il designer del primo “jet pack” in vendita a privati. Quando? Sul sito sono previste le prime consegne per la fine del 2010, sarà vero? Intanto alcune note tecniche: il jet pack può volare fino a 2.400 metri di altitudine, toccando una velocità massima di 100 km/h grazie a due eliche in kevlar orientabili; è alto un metro e mezzo e “vuoto” pesa solo 120 kg (merito dei materiali ultraleggeri di cui è costituito). Sarà l’alba di un nuovo futuro? Per adesso gustatevi i video del sito. In Inglese.

ICT (Institute for Creative Technologies). Se avete visto il  film Avatar (se non l’avete visto, ve lo consiglio) avrete visto astronavi nei quail abbondavano schermi touch (sensibili al tocco) stile iPhone e Microsoft Surface. Tra questi, il visore più avveniristico è però quello a ologrammi, usato dal veterano Jake Sully. Questa la fantasia cinematografica. Nella realtà il laboratorio di Grafica dell’Università della California meridionale ha già creato il primo “schermo” a ologrammi, proiettando immagini ad alta velocità su uno specchio girevole. Non ci credete? Cliccate sul link…

Robot Suit Hal (HAL) è una sovrastruttura indossabile che può aumentare e migliorare le capacità fisiche.

Quando una persona tenta di spostarsi, i segnali nervosi vengono inviati dal cervello ai muscoli attraverso i motoneuroni, per spostare il sistema muscolo-scheletrico di conseguenza. In quel preciso momento, i deboli biosegnali possono essere rilevati sulla superficie della pelle.

"HAL" coglie questi segnali attraverso sensori posizionati sulla pelle di chi lo indossa. Sulla base dei segnali ottenuti, l'unità di alimentazione muove le articolazioni collegate ai muscoli di chi la indossa, permettendo di sostenere le attività quotidiane.

Sconfiggere le leggi della gravità grazie a una super colla e in futuro camminare sulle pareti come Spiderman. È l'obiettivo di diversi centri di ricerca americani e ora un team di quattro istituti ci è andato molto vicino. Con un adesivo di soli 2,5 centimetri quadrati gli studiosi sono riusciti a tenere incollato un corpo di 100 chilogrammi su una parete verticale.

La rivista americana Science ha pubblicato le scoperte di alcuni ricercatori dell'Università di Dayton, di Akron, del Georgia Institute of Technology e dell'Air Force Research Laboratory. Il materiale inventato dal team di studiosi è un'evoluzione di quelli esistenti che utilizzano una particolare struttura del carbonio, chiamata nanotubi di carbonio.

Gli scienziati si sono ispirati alle zampe dei gechi, ricoperte da microscopici peli che riescono ad assicurare un'aderenza perfetta all'animale. I test condotti su diversi materiali, come vetro, Teflon e carta vetrata, hanno dimostrato che il nuovo adesivo è dieci volte più potente delle zampe di questi rettili e allo stesso tempo «si stacca facilmente dalla parete» spiega Liming Dai, ricercatore della facoltà di Ingegneria dell'Università di Dayton. Anche l'Università di Berkeley, in California, si sta dedicando alla ricerca di un nuovo adesivo. In un articolo sulla rivista della American Chemical Society, gli studiosi californiani hanno presentato un adesivo formato da microfibre come capelli che si auto-puliscono dalle polveri durante il movimento su una superficie per mantenere sempre una perfetta aderenza.